Innovazione e circolarità: driver di cambiamento nel Tessile

Programma GOL 3La sfera della moda ha subito una trasformazione radicale grazie all'evoluzione incessante della ricerca tessile, iniziata con la storica scoperta della poliammide nel 1935, che ha aperto la strada alla Ricerca e Sviluppo di settore.

Ad oggi, le ricerche stanno dando vita a filati sempre più resistenti e facili da lavorare, capaci di distinguersi anche per il loro minor impatto ambientale. Tutto ciò rappresenta una vera e propria rivoluzione che sta investendo la funzionalità dell'abbigliamento, tanto quanto l’uso di tecnologie di lavorazione innovative.

Il “Green Deal” è stata una delle priorità della legislazione europea, che negli ultimi 5 anni ha spinto istituzioni e aziende verso modelli più sostenibili, ecologici o ad impatto zero. L’innovazione e la sostenibilità stanno impattando anche sull’industria della moda, guidandola verso un futuro eco-friendly.

L’industria della moda ricopre da sempre un ruolo principale nelle economie mondiali, a causa del grande impatto ambientale; per questa ragione, nel settore del fashion, l’acquisizione dei principi di sostenibilità si presenta come una vera sfida.

Per avere chances di distinzione sul mercato e per avere la possibilità di rimanere efficaci ed efficienti, i modelli vincenti sono quelli basati sulla circolarità: riduzione, riutilizzo, riciclo e ripristino dei materiali. La scelta dunque è nelle mani delle aziende, che necessitano sempre in misura maggiore di acquisire nuove competenze a supporto di questa nuova consapevolezza.

La tecnologia è uno dei principali strumenti utili a gestire il cambiamento e a rimodellare i processi gestionali e produttivi, atti a vincere le nuove sfide che il mercato impone. La moda dipende dalla tecnologia per il suo sviluppo. Ogni anno, nuove scoperte cambiano qualcosa dell'industria della moda in qualche punto della sua catena: a volte queste tecnologie influenzano il modo in cui vengono prodotti i capi di abbigliamento, altre cambiano le abitudini di consumo della società.

Le tendenze per il 2024 infatti, saranno improntate su:

  1. Iper-personalizzazione: già la diffusione della tecnologia di stampa 3d aveva influito in maniera sostanziale su questo asset; ad oggi, a seguito dell’introduzione di sistemi di intelligenza artificiale generativa, le possibilità di personalizzazione possono espandersi esponenzialmente.
  2. Shopping Aumentato: la Realtà Aumentata e la Realtà Virtuale sono l'eredità tecnologica del 2022, l'anno in cui il metaverso si presenta come la più importante innovazione tecnologica. Oggi, anche i grandi player della moda entrano nel metaverso, aprendo la possibilità di visitare negozi digitali per vivere un’esperienza d’acquisto, ovunque, e più completa rispetto all’esperienza su un comune e-commerce.
  3. Tecnologia indossabile: l'IOT o Internet delle cose nel mondo della moda, sfrutta tessuti intelligenti capaci di comunicare con diversi gadget o sensori, a loro volta abilitati a tracciare dati sulla nostra salute. Questa tendenza, iniziata anni fa con l'abbigliamento performante per gli sportivi, è stata poi sdoganata da attori e influencer, che hanno comportato l’abbinamento di queste utilità, da parte dei consumatori, a un certo status symbol.
  4. Blockchain: se da un lato l’AI sta sconvolgendo la capacità di decifrare cosa è reale e cosa è fake, la blockchain è alla base delle innovazioni più spinte che intersecano il tema dell’l'autenticità; nel tessile tutelare i marchi dalle imitazioni e da altre pratiche fraudolente che danneggiano il settore, resta una delle priorità maggiori.

La tecnologia offre la possibilità di ridisegnare intere filiere, apportando migliorie che rendano i sistemi produttivi più flessibili e rapidamente adattabili al cambiamento. Chi sarà in grado di adattarsi più rapidamente otterrà un notevole vantaggio rispetto ai competitors e darà un valore aggiunto ai propri stakeholder.

L'industria del tessile è in continua evoluzione a causa di questo tumulto tecnologico che coinvolge ogni singola parte della filiera: fornitori, rivenditori e produttori devono lavorare insieme per essere aggiornati e trovare modelli convincenti che riescano a seguire la doppia transizione in atto.

D’altra parte anche i consumatori sono sempre più attenti, hanno maggiore cura nella scelta di prodotti che impattino meno sull’ambiente e ormai i meccanismi di fast fashion e Greenwashing sono stati compresi e svelati. Già oggi, secondo GFK, il 36% delle famiglie italiane ha smesso di acquistare determinati prodotti o servizi a causa del loro impatto negativo sull’ambiente o sulla società.

Un’azienda più sostenibile è anche più resiliente e prospera, dunque più forte di fronte alle crisi e innovativa nel modo di fare business. Dunque il messaggio appare chiaro: le aziende vincenti sono quelle che coniugano innovazione tecnologica, sostenibilità e responsabilità sociale.

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